Il signor Coronavirus prosegue imperterrito la sua avanzata, come prevedibile, e inevitabilmente non solo invade il pianeta Terra, ma ha ormai invaso la maggior parte dei pensieri, delle relazioni, dei diversi ambiti pubblici e privati. Figure esperte ci spiegano che ognuno nel suo piccolo, può fare molto per rallentare tale avanzata: dedicare del tempo ad attività manuali che possano alleggerire l’ansia, alla lettura che ci fa volare oltre la pagina e allargare il nostro orizzonte spaziale e temporale; ridurre le ore sui social ed usare il telefono per chiamare un amico che da tempo non sentiamo, oppure uscire all’aria aperta e godere della luce del sole e dell’ombra degli alberi.
Tutto ciò, oltre a distrarci e a ridurre la tensione, fa bene al nostro sistema immunitario e rafforza quindi la nostra capacità di resistere al contagio. E come ogni situazione difficile e dolorosa che la vita ci presenta, anche questa inedita epoca del Coronavirus ci insegna, ci educa, ci farà maturare come individui, come società: in molti ce lo ripetono. Le norme di prevenzione che il nostro Governo ha diramato e le drastiche decisioni prese in merito alla vita sociale, dalla interruzione della scuolaalla chiusura di teatri e stadi, dalla sospensione delle Messe alla chiusura di ogni attività pastorale, le dobbiamo tutti rispettare con rigore ed attivarci perché chiunque intorno a noi le rispetti. è una preziosa opportunità, unica nel suo genere,
che viene data soprattutto a noi adulti, che ci consente di trasmettere ai più piccoli, con il nostro esempio, senso di responsabilità civile e attenzione al bene comune. Convertire il nostro stile di vita sulla base del decreto ministeriale e fidarsi di quanto, esperti e studiosi, da giorni ci stanno ripetendo e spiegando, è non solo “buon senso”, ma anche vivere da cittadini attivi e affidabili. Il chiacchiericcio che si avverte in alcuni contesti, mostra scarsa fiducia nella scienza e nelle misure definite esagerate per l’entità del virus, oppure crede in oscure finalità che governerebbero le scelte politiche nazionali ed internazionali: ciò crea un profondo disagio e un velenoso smarrimento, so- prattutto tra chi è solo e più fragile. Se provassimo a pensare un attimo che la condizione di fragilità non appartiene solo all’altro, solo al vicino di casa, solo a chi arriva da un altro Paese, ma può diventare anche mia, di mio figlio? La vita è una ruota: non è solo un modo di dire, bensì è la realtà della nostra esistenza ed è anche la preziosità del nostro essere, che ha per natura in sé la bellezza del dono, della trasmissione della vita stessa in tutte le sue forme e dimensioni. Una società che mette in prima fila i più vulnerabili e che agisce per il bene delle categorie più in difficoltà, è una Società con la “S” maiuscola, è una società sana, matura, che educa i giovani all’inclusione, dove le diverse generazioni si rispettano e si arricchiscono
reciprocamente. è il tempo della nostra “resistenza”; il nemico invasore, dittatore e violento, è senza volto, ma molto più subdolo dei personaggi storici dello scorso secolo.
Caro signor Coronavirus, con l’augurio più sincero che il tuo regno duri il meno possibile e che scompaia per sempre dalla faccia della Terra, vogliamo dirti che noi ce la metteremo tutta per riprenderci la nostra libertà eper assumerci le nostre responsabilità con maggior vigore e con determinazione. Speriamo intanto in un rapido addio!
Federica Spinozzi