Chi è:
Nata in una famiglia di contadini, quinta di nove figli, divenne domestica e poi sarta prima di entrare nel 1802 nel monastero delle canonichesse regolari di Sant’Agostino, di Agnetenberg, presso Dülmen.
Raccontava di avere avuto diverse visioni, tra le quali quella del matrimonio tra Maria di Nazaret, quattordicenne, e Giuseppe. Tuttavia le più note sono quelle relative alla Passione di Gesù, ricchissime di dettagli non riportati dai Vangeli.
Nell’estate del 1823 il suo stato di debolezza generale peggiorò. Anna Katharina accettò questo malessere, dichiarando che avrebbe unito la propria sofferenza con quella di Cristo e l’avrebbe offerta per la redenzione degli uomini, come aveva già fatto negli anni precedenti. Morì nel 1824. La tomba venne riaperta sei settimane dopo la morte e il corpo fu trovato incorrotto. Nel 1892, il vescovo di Münster diede inizio al processo di beatificazione. Papa Giovanni Paolo II l’ha proclamata beata il 3 ottobre 2004.
Il valore del rosario, per Katharina
Le singole Ave Maria erano rappresentate da stelle di pietre preziose, sulle quali erano raffigurati i patriarchi e i progenitori di Maria che agivano in vista dell’evento salvifico dell’incarnazione e della redenzione. Così la corona del Rosario comprendeva cielo e terra, Dio, la natura, la storia e la creazione di tutte le cose e dell’uomo per mezzo del Salvatore, nato da Maria