Dal Cap. 2 “Come colmarlo questo abisso della vita?”
Non saranno le prediche astratte e moralistiche – religiose o laiche che siano – a strapparci dal nulla. Perciò, Evdokìmov scrive: «I discorsi non bastano più, l’orologio della storia segna l’ora in cui non è più solo questione di parlare del Cristo, quanto piuttosto di diventare Cristo, luogo della sua presenza e della sua parola».
Dalla “Christus Vivit” di Papa Francesco
Con l’amico parliamo, condividiamo le cose più segrete. Con Gesù pure conversiamo. La preghiera è una sfida e un’avventura. E che avventura! Ci permette di conoscerlo sempre meglio, di entrare nel suo profondo e di crescere in un’unione sempre più forte. La preghiera ci permette di raccontargli tutto ciò che ci accade e di stare fiduciosi tra le sue braccia, e nello stesso tempo ci regala momenti di preziosa intimità e affetto, nei quali Gesù riversa in noi la sua vita. Pregando «facciamo il suo gioco», gli facciamo spazio «perché Egli possa agire e possa entrare e possa vincere»
156. Così è possibile arrivare a sperimentare un’unità costante con Lui, che supera tutto ciò che possiamo vivere con altre persone: «Non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). Non privare la tua giovinezza di questa amicizia. Potrai sentirlo al tuo fianco non solo quando preghi. Riconoscerai che cammina con te in ogni momento. Cerca di scoprirlo e vivrai la bella esperienza di saperti sempre accompagnato. È quello che hanno vissuto i discepoli di Emmaus quando, mentre camminavano e conversavano disorientati, Gesù si fece presente e «camminava con loro» (Lc 24,15). Un santo diceva che «il cristianesimo non è un insieme di verità in cui occorre credere, di leggi da osservare, di divieti. Così risulta ripugnante. Il cristianesimo è una Persona che mi ha amato così tanto da reclamare il mio amore. Il cristianesimo è Cristo»