Dal Cap. 1 il nichilismo come situazione esistenziale
Vi è come un torpore dell’io che frena il coinvolgimento con ciò che accade, anche quando si è presi nel vortice di frenetiche attività; quelle attività che improvvisamente e per un certo tempo sono state interrotte dal Coronavirus – coì che poco o tanto siamo stati tutti in qualche modo costretti a pensare a dove stiamo andando, a che cosa vogliamo fare nella nostra vita, a ciò che effettivamente la può sostenere
Dall’omelia di Papa Francesco del 16 gennaio 2020
La compassione coinvolge, viene dal cuore e coinvolge e ti porta a fare qualcosa. Compassione è patire con, prendere la sofferenza dell’altro su di sé per risolverla, per guarirla. E questa è stata la missione di Gesù. Gesù non è venuto a predicare la legge e poi se ne è andato. Gesù è venuto in compassione, cioè a patire con e per noi e a dare la propria vita. È tanto grande l’amore di Gesù che la compassione lo ha portato fino alla croce, a dare la vita. Gesù non si vergogna di noi. “O, padre, io sono un peccatore, come andrò a dire questo…” Meglio! Perché Lui è venuto proprio per noi peccatori, e quanto più gran peccatore tu sei, più il Signore è vicino a te, perché è venuto per te, il più grande peccatore, per me, il più grande peccatore, per tutti noi. Prendiamo l’abitudine di ripetere questa preghiera, sempre: “Signore, se vuoi, puoi. Se vuoi, puoi”, con la fiducia che il Signore è vicino a noi e la sua compassione prenderà su di sé i nostri problemi, i nostri peccati, le nostre malattie interiori, tutto.